“È possibile individuare un centro generatore del pensare e operare di Carlo Maria Martini?”
Questa è la domanda da cui parte p. Casalone, presidente della Fondazione intitolata al cardinale, per comprendere quale sia effettivamente l’eredità che ci ha lasciato il card. Martini, in termini di riflessioni, intuizioni, azioni, ma anche di modus vivendi.
P. Casalone prova a far sintesi tra i molteplici aspetti della biografia, del pensiero e della pastorale del cardinale, alla ricerca del nucleo generatore da cui scaturiscono lo stile e il modo di procedere di Martini. L’articolo sottolinea il valore simbolico del gesto di trasmissione dell’eredità: “Questo dono è senz’altro relativo alle cose concrete di cui il patrimonio si compone, ma più profondamente riguarda il desiderio che lo attraversa e lo spirito che lo anima. Assumere l’eredità di Martini significa quindi non tanto conservare, riproporre, commemorare o magari rimpiangere quanto Martini ha ascoltato, detto e compiuto, ma molto di più, grazie a quanto da lui continuiamo ad apprendere, ascoltare e rispondere ai segni con cui il Signore si manifesta oggi presente e operante nella storia”.
Sul sito de La Civiltà Cattolica l’articolo completo e il podcast