Pregare in famiglia … è possibile
La nostra famiglia deve molto al Cardinale Martini. Nei venti anni della nostra vita a Milano le sue lettere pastorali e le sue iniziative hanno accompagnato i nostri impegni ed hanno segnato la nostra vita, indirizzandoci ed entrando nel quotidiano della nostra famiglia con discrezione e profondità.
La maggiore emozione che l’incontro con il Cardinale Martini mi ha dato è stato quando, nella serata conclusiva della Cattedra dei non credenti dedicata alla “Preghiera di chi non crede”, ha voluto leggere il testo di una preghiera scritta da mio nonno, professore di filosofia (Kantiano) e sempre dichiaratosi non credente, intitolata proprio “la preghiera dell’uomo”, che lo aveva colpito.
Ma a me piace ricordarlo soprattutto per l’iniziativa di far avere (nel 1987) a ciascuna famiglia della Diocesi un semplicissimo libretto, di poche pagine, intitolato “Preghiere brevi per la cena”, che è uno dei libri più consunti (e più volte rappezzato con lo scotch) che abbiamo in casa: la semplicità delle preghiere suggerite, la loro profondità, ma anche la loro “laicità” ci hanno permesso di crearci la tradizione di leggere sempre una preghiera prima del pranzo cui partecipavano i nostri figli, a prescindere dal momento spirituale da loro attraversato: è una abitudine che conserviamo tuttora e che, ancora adesso, è “accettata” dai nostri figli, e dagli amici invitati alla nostra tavola, come memento che la vita ha anche una –importante- dimensione spirituale. Le preghiere “nell’imminenza di un esame”, “per chi sta per fare un lungo viaggio”, “per la visita di una persona amica” ed anche “per un lutto in famiglia” sono pagine che sappiamo ormai quasi a memoria.
Il suo libretto ci ha aiutato e ci ha fatto scoprire che era, ed è, davvero possibile pregare in famiglia.
Alessandro Alacevich Roma, 12 settembre 2013