Cattedra dei non credenti

Per la prima volta riuniti i testi e gli interventi delle Cattedre dei non credenti, testimonianza dell’impegno al dialogo di Carlo Maria Martini. Il volume inaugura la pubblicazione dell’Opera Omnia di Martini, avviata dalla Fondazione Carlo Maria Martini in collaborazione con l’editore Bompiani.  Una lettura che parla a tutti, credenti e non credenti, su temi come scienza, giustizia, solidarietà, laicità, conoscenza e speranza.

I contenuti del volume
«Io ritengo che ciascuno di noi abbia in sé un non credente e un credente, che si parlano dentro, si interrogano a vicenda, si rimandano continuamente interrogazioni pungenti e inquietanti l’uno all’altro. Il non credente che è in me inquieta il credente che è in me e viceversa».

Con queste parole Carlo Maria Martini apriva la Prima Cattedra dei non credenti nel 1987. Iniziava così un lungo cammino di dialogo che Martini volle espressamente per dare la parola ai non credenti, offrendo loro la possibilità di rendere ragione delle proprie convinzioni, e favorendo nei credenti un atteggiamento di ascolto disponibile e pensoso. Attraverso l’incontro con personaggi di spicco della cultura e del mondo scientifico, nel corso delle dodici edizioni delle Cattedre, fu possibile esplorare il credere e il non credere in rapporto alla città, ai sentimenti, all’arte e alla letteratura, al dolore, al cosmo e alla storia. «Io chiedevo – commenta Martini – non ‘siete credenti o non credenti’ ma ‘siete pensanti o non pensanti’. L’importante è che impariate a inquietarvi. Se credenti, a inquietarvi della vostra fede. Se non credenti, a inquietarvi della vostra non credenza. Solo allora saranno veramente fondate».

Questo volume, il primo di una serie di diciotto volumi che raccoglierà tutta l’opera di Carlo Maria Martini, presenta al pubblico la versione integrale e completa di tutte le dodici Cattedre dei non credenti, svoltesi a Milano dal 1987 al 2002, con molti interventi inediti. L’opera, realizzata dalla Fondazione Carlo Maria Martini in collaborazione con Bompiani, nasce con l’intento di conservare, diffondere e soprattutto mantenere vivi, il patrimonio e l’eredità di uno dei grandi protagonisti dell’ultimo secolo.

Scopri i temi e i protagonisti delle 12 edizioni

La presentazione del volume a Milano (20 ottobre 2015)
Il 20 ottobre 2015 è stato presentato a Milano il primo volume dell’Opera Omnia di Carlo Maria Martini, un progetto promosso dalla Fondazione intitolata al Cardinale insieme alla casa editrice Bompiani.

Le Cattedre dei non credenti – questo il tema e il titolo del primo di una serie di 18 volumi – riunisce i testi di tutti gli interventi, alcuni inediti, tenuti durante le 12 edizioni che, dal 1987 al 2002, rappresentarono un’iniziativa originale di incontro con il mondo della cultura e della scienza voluta dall’allora Arcivescovo di Milano.

Dopo i saluti di Mario Andreose, direttore letterario di Rcs Libri, padre Carlo Casalone, gesuita, presidente della Fondazione Martini, ha sottolineato come questo volume potrà aiutare a meglio comprendere i criteri su cui il Cardinale fondava l’esperienza dell’ascolto e del dialogo. «Nel dialogo autentico – ha spiegato Casalone – c’è anche una perdita di qualcosa di sé: padre Martini ci ha mostrato come questo non debba essere vissuto come un’esperienza negativa, ma come via per un incontro più fecondo».

Guido Formigoni, coordinatore del comitato scientifico dell’Opera Omnia, ha illustrato l’articolazione dell’insieme del progetto, i molteplici significati di questo primo volume e i diversi possibili percorsi di lettura. «Non è una collezione da riporre in biblioteca – ha spiegato -, ma un libro che vuole dare freschezza all’eredità di Martini».

È stata poi la volta di due testimoni, entrambi noti filosofi, che hanno partecipato all’esperienza delle Cattedre e che, nei loro brevi interventi, hanno incrociato riflessioni teoretiche e ricordi personali.

Salvatore Natoli, dopo avere confidato che «l’incontro con Martini in occasione della Cattedra fu l’inizio di una relazione che non si è più interrotta», si è soffermato sulla natura del dialogo con i non credenti promosso dal Cardinale: non più, come nell’era preconciliare, un esercizio di apologetica per convertire l’interlocutore; e non solo, come affermato dal Concilio, un atteggiamento ispirato dalla necessità di condannare l’«errore» e non l’«errante». «Certamente Martini è stato uno dei massimi interpreti della teologia dell’ascolto promossa dal Concilio, ma ha fatto anche un passo in più, affermando che oltre il confine che ci separa dall’altro c’è un valore da riconoscere». Questo, specularmente, è anche ciò che rende interessante il dialogo per il non credente: «È il credente che inquieta, non la dottrina. Martini non voleva convertire ma mettere l’altro davanti alla Parola, una Parola che fa bene all’uomo».

Dal canto suo, Carlo Sini ha sottolineato come il senso ultimo di questi dialoghi, la questione che il Cardinale poneva a tutti, non aveva a che fare con elementi dottrinali e teologici ma era una domanda molto personale: «”Dimmi chi sei”: questo in fondo era ciò che chiedeva Martini in questi incontri. Credo che questo nascesse dal desiderio del Cardinale di andare al fondo delle cose, di scoprire la radice comune che ci rende umani; da lì poi si possono valutare le differenze. E questa è la più alta forma di carità verso l’altro».

 Carlo Casalone

 Guido Formigoni

 Salvatore Natoli

 Carlo Sini

Galleria di Immagini (1987-2002)
Il significato dell’iniziativa nella riflessione di Martini e sui quotidiani di quegli anni
Il primo documento è una riflessione del Cardinale Martini pubblicata sulla rivista Terra Ambrosiana (n.1/1988) a seguito della prima edizione.

Segue una selezione di articoli – tratta dalla rassegna stampa dell’Ufficio Comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi  Diocesi di Milano – che dà un’idea dell’eco che ebbero le Cattedre dei non credenti nella stampa quotidiana.